I VANTAGGI del WELFARE
I vantaggi - per azienda e dipendenti - derivanti dall’introduzione di un piano welfare possono essere sostanzialmente raggruppati in 3 macrocategorie:
1. Ottimizzazione del vantaggio fiscale per l'azienda, secondo quanto previsto dalla normativa vigente e, in particolare, dall'art. 51 e 100 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi
2. Aumento del potere d'acquisto per il dipendente: benefit detassati e decontribuiti, ma anche sconti, promozioni, convenzioni, beni e servizi con condizioni esclusive
3. Incremento del benessere aziendale: miglioramento del clima aziendale, diminuzione di turnover e assenteismo, maggiore attraction e retention per l’azienda.
VANTAGGI FISCALI PER AZIENDA E DIPENDENTI
Il principale riferimento normativo in materia di welfare aziendale e benefici fiscali, è stato – e continua a essere in assenza di ulteriori specifiche legislative – il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), il quale, all’interno degli articoli 51 (erogazioni a favore dei dipendenti) e 100 (oneri di utilità sociale), individua somme e valori che, se erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti, non concorrono alla formazione di reddito per il dipendente e sono deducibili dal datore di lavoro ai fini Ires, godendo quindi di un particolare trattamento fiscale.
Valutazione di convenienza: erogazione diretta del premio di risultato vs conversione del premio di risultato in servizi di welfare
Erogazione diretta del Premio di Risultato |
Lavoratore | Datore di lavoro |
Contribuzione Inps | Contribuzione Inps e altri oneri |
Imposta sostitutiva IRPEF 10% | Deduzione integrale IRES |
| D.L. 50/2017 decontribuzione per coinvolgimento paritetico dei lavoratori |
Conversione del premio di risultato in welfare |
Lavoratore | Datore di lavoro |
Esenzione IRPEF | Deduzione integrale IRES |
Esenzione Inps c/lavoratore | Esenzione Inps c/datore |
Se, per il dipendente, ricevere un premio in welfare piuttosto che in denaro è senz’altro conveniente in termini di risparmio di contributi previdenziali e imposte a suo carico, grazie al sostanziale azzeramento del prelievo fiscale e contributivo sui beni e servizi, va considerato che i vantaggi fiscali sono tutt'altro che trascurabili anche per le aziende.
L'eventualità più conveniente anche per l'impresa è proprio quella della conversione del premio di risultato in servizi di welfare: in questo caso, il vantaggio è correlato non solo alla completa deducibilità del premio, ma anche all'esenzione della trattenuta per contributi INPS.
Inoltre, se oltre al vantaggio fiscale derivante dalla detassazione del premio di risultato si considerassero anche i contributi destinati a previdenza complementare e sanità integrativa, completamente deducibili all'interno dei limiti previsti dalle rispettive normative, il risparmio in termini di imposte dovute gioverebbe ancor di più sia ai dipendenti sia alle aziende: per le imprese che già prevedono piani di previdenza e assistenza sanitaria, destinare l’intero premio di risultato (o una sua parte) a queste due finalità non concorrerebbe al calcolo del tetto massimo di deducibilità annuale.
Dunque, ricapitolando, il welfare aziendale consente un miglioramento dell’efficienza fiscale nell’allocazione delle risorse, favorendo al contempo il benessere del lavoratore.
Dipendenti più soddisfatti da un lato e, dall'altro, una riduzione del cuneo fiscale e contributivo, tale da agevolare investimenti in settori aziendale strategici (ad esempio, formazione o tecnologie), incentivano di fatto produttività e sviluppo aziendale, riverberandosi positivamente tanto sulla società quanto sui suoi lavoratori e le loro famiglie.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali, l’azienda deve essere al corrente di alcune regole:
1. La detassazione dei premi vale solo se il piano di welfare è offerto a tutti i dipendenti, o a una categoria omogenea di dipendenti. Se solo alcuni dipendenti possono usufruire dei servizi di welfare aziendale, l’azienda non potrà usufruire delle agevolazioni.
2. Se i vantaggi fiscali per i dipendenti si applicano sia ai piani di welfare basati su un contratto collettivo nazionale, sia a quelli offerti dall’impresa su base volontaria, le iniziative di welfare basate su un contratto saranno deducibili al 100%, mentre la deducibilità di quelle concesse volontariamente dal datore di lavoro scenderà al 5 per mille (0,5%).
3. Per usufruire del piano welfare, il dipendente deve avere un reddito non superiore a 80.000 euro.
BENEFIT PRINCIPALI di un piano di welfare aziendale
Nei piani di welfare aziendale sono incluse diverse tipologie di servizi, che spaziano dall’assistenza sanitaria alla formazione al tempo libero, dallo sport al benessere.
Sanità: rimborso delle spese sanitarie affrontate dal lavoratore, convenzioni con strutture e specialisti privati
Assistenza: operatori socio-assistenziali per le cure di un familiare anziano o non autosufficiente, assicurazioni sul rischio di non autosufficienza e malattia grave, buoni per il pagamento di babysitter
Istruzione: pagamento della retta dell’asilo nido, di mense, tasse universitarie, libri di testo, campus estivi e gite; formazione professionale e personale del dipendente.
Previdenza: possibilità di integrare i contributi versati al fondo pensione con il proprio conto welfare (del tutto o in parte)
Tempo libero & benessere: servizi legati allo sport, alla cura della persona, ai viaggi e alla cultura